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Il complesso rapporto fra scienza e potere

| Emanuele Franz |

UNA QUESTIONE DI TERMINI

Il complesso e non facile rapporto tra scienza e potere (politico, religioso, economico) è una questione nodale. Ma che cosa significa scienza? Che cosa significa potere?
Ritengo che sulla tematica scienza e potere il problema debba essere ricondotto, almeno in parte, ad un problema linguistico-terminologico.
Nella storia i termini come scienza e potere (quest’ultimo inteso in tutti i sensi) spesso si intercambiano l’uno con l’altro, confondendosi a vicenda. Come ha rilevato T. Khun, ne “La struttura delle rivoluzioni scientifiche”, quello che è inteso come scienza, nei diversi periodi della storia (compreso quello contemporaneo), è costituito da tutta una serie di costellazioni di valori politici, economici, religiosi e culturali, che vanno ad integrarsi a vicenda nel costruire il paradigma di riferimento che costituisce il modello scientifico del momento. Ogni dato empirico acquisito viene forzato da una comunità scientifica affinché non risulti in contrasto o in contraddizione con il paradigma di riferimento. Un paradigma, che in questa definizione è una totalità di valori irrazionali che definiscono ciò che è razionale, viene modificato solo in presenza di forti anomalie. Anomalie intese come grosse contraddizioni fra teorie diverse o contenuti empirici che minano l’equilibrio del paradigma.

SCIENZA COME RELIGIONE


Quando affermiamo che la nostra scienza è veritiera e corretta, e il metodo conoscitivo di una tribù dell’Amazzonia non lo è, commettiamo un errore. La nostra scienza non è più veritiera, giusta o corretta delle altre, è solamente vincente, o così potremo giudicarla non imparzialmente facendo anche noi parte di essa.
Alla luce di queste osservazioni alcuni autori del Novecento hanno estremizzato e radicalizzato queste tesi. Il sociologo L. De Marchi (discepolo dello psicoanalista W. Reich) e lo psichiatra T. Szasz, ad esempio, hanno sostenuto che nel corso del XX Secolo il potere di controllo sociale e religioso è stato gradualmente sostituito con uno scientismo integralista e totalitario. La scienza non si è solamente sostituita al potere religioso e politico, è essa stessa diventata religione. Stando alle idee di questi autori, che poi vanno ad aggiungersi ad altri, come F. Basaglia, M. Foucault, T.W. Adorno, H. Marcuse, l’industria culturale scientifica è in grado di alimentare il potere economico capitalista occidentale.

Una teoria scientifica viene costruita da élites di potere (teorizzata ed esposta come scientifica) per portare vantaggio a determinati gruppi aziendali. Basti ad esempio notare come la medicina estetica, fornendo criteri prototipizzati di “bellezza”, intercambi a suo piacimento i concetti di “brutto” e “malato” eguagliandoli, tutto questo sotto il grandissimo e rispettato metodo scientifico, incrementando interessi di case farmaceutiche e prodotti di bellezza.
Di esempi se ne potrebbero fare molti altri ancora e forse la tematica in questione richiederebbe analisi ancora più approfondite.
Nonostante questo, le linee generali del complesso rapporto fra scienza e potere sono state delineate.

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